martedì 28 ottobre 2008

L'influenza della fascia....

Curiosiiiii, eh?
Come interpretare il titolo del post? (Inserirò immagine solo alla fine)
Ecco le varie ipotesi:

1_nel calcio moderno i giocatori della fascia laterale sono i veri fautori della velocità e della concretezza della squadra;

2_il giocatore insignito della fascia di capitano è il perno morale della squadra, è suo il merito di tener unito lo spogliatoio e quello di mantenere un rapporto corretto con l'arbitro;

3_tutti i giocatori che portano la fascia di capitano al braccio nella nostra squadra saranno infernalmente colpiti, prima o poi, da una fulminante influenza gastrointestinale.


TADA!!!!
...
...
...
...
...

la risposta esatta è la num. 3!!!




Ebbene si, anche io sono stato preso d'assalto da un influenza che quest'anno non ha dato scampo a tutti i capitani della nostra squadra. Per primo lo storico capitan collina che qualche settimana fa è stato fuori per parecchi giorni a seguito di un virus gastrointestinale terribile. A seguire il capitano ad interim Rava che ha dovuto saltare la partita di sabato scorso. E infine anche a me è toccata la stessa, maligna, sorte.
A voi i commenti.
Non sarà quindi certa la mia presenza all'alenamento di mercoledì, ma sarò in grande spolvero per martedi 4 quando andremo ad affrontare il torricelli a s.lucia per il ritorno di coppa.
Vi informo che data la mia malattia e quindi il riposo forzato tra le mura domestiche, l'attività sul blog assumerà livelli mai visti finora.

Vi saluto e.....occhio alla fascia!

IVSI

sabato 25 ottobre 2008

1 a 1 non fa male a nessuno.



In salita le quotazioni del s.maria maddalena.
Secondo risultato utile consecutivo (inclusa la partita di coppa) per la nostra formazione. La classifica finalmente si sblocca dal gelido 0. Tanti tifosi al seguito della squadra seppure in trasferta a cominciare dallo squaliicato Pontone che non fa mancare il suo supporto, seppur solo verbale, soprattutto al 10 biancorosso Bandini...
Panchina corta oggi a Barbiano, infatti i convocati sono solo 10 con il forfait all'ultimo minuto di Pasquale e con Celotti presente, ma non in buone condizioni fisiche, che dopo pochi minuti cede il campo all'ottimo Bollina per evidenti disturbi fisici. L'inizio è arrembante per i biancorossi. La palla gira, la difesa è compatta e guardinga, nonostante le pesanti defezioni del reparto che costringono Cappelli II ad occupare il ruolo di terzino destro. Reparto guidato ottimamente da Bertozzi che si dimostra in gran forma e che oggi, suo malgrado e per il bene della squadra, indossa la fascia amarillas sul braccio sinistro. Rinaldi II migliore in campo, che regge da solo un reparto anch'esso rivoluzionato, è il vero metronomo della squadra e il 4°difensore alla bisogna. Ma la vera cifra è la compattezza e la concretezza dimostrata oggi in campo.
Occasioni in maggioranza per noi, ma la partita è sbloccata da una punizione magistrale degli avversari nel secondo tempo dove Cappelli I non può fare veramente niente. La squadra non demorde e dopo pochi minuti scambio veloce in famiglia e Rinaldi II infila la porta avversaria con un diagonale affilato. La curva Sud (così denominata per la forte presenza di tifosi meridionali, nda) scoppia e la consapevolezza di meritare almeno quel pareggio è grande. Ma, oltre ad altre occasioni ghiotte, la partita non cambia il risultato e al 60esimo Barbiano-S.Maria Maddalena si chiude con un 1 a 1 che certo è un buon viatico per i faentini che vedono così togliersi da quei 0 punti in classifica che cominciavano ad andare un pochino stretti. C'è da dire che il risultato non gratifica in pieno il lavoro svolto in campo, in quanto la formazione locale si è dimostrata ben al di sotto dei biancorossi a livello di gioco e occasioni limpide ma molto brava a chiudersi in difesa, facendola assomigliare a Fort Knox.
Radio CSI comunica che l'Rce Torricelli ha pareggiato sul campo del Vis in Fide B che quest'anno si dimostra squadra più competitiva dell'anno scorso e da tenere in forte considerazione in vista passaggio turno.
Sponsor e azionisti possono essere soddisfatti dello scatto d'orgoglio avvenuto in settimana seppur la vittoria non è ancora arrivata. Anche in considerazione del fatto che in queste 4 partite abbiamo incontrato squadre che ai fini della classifica potranno dire la loro e avremo, a partire dalla prossima gara di campionato,occasioni migliori e squadre più accessibili per fare punti e toglierci il sassolino di qualche vittoria.
La squadra C'E'!!!
Il nuovo capitano pure!!!
Se fosse per me lo terrei in considerazione per il proseguio del campionato, ma sappiamo bene che spetta alla dirigenza questo compito.
Hasta la Victoria....contro l'RCE Toricelli il 4 novembre prossimo.
IVS

Ne approfitto per fare un omaggio al bar e al Circolo S.Maria Maddalena che quest anno ha deciso di sostenerci con due righe ormai storiche tratte dal libro Bar Sport del lupo Stefano Benni. A voi la lettura.

Al bar Sport non si mangia quasi mai. C’è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d’artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono: “La meringa è un po’ sciupata, oggi. Sarà il caldo”. Oppure: “E’ ora di dar la polvere al krapfen”. Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva.
Subito nel bar si sparse la voce: “Hanno mangiato la Luisona!”. La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò, perchè il suo gesto malvagio conteneva già in sé la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un’ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata.
La particolarità di queste paste è infatti la non facile digeribilità. Quando la pasta viene ingerita, per prima cosa la granella buca l’esofago. Poi, quando la pasta arriva al fegato, questo la analizza e rinuncia, spostandosi di un colpo a sinistra e lasciandola passare. La pasta, ancora intera, percorre l’intestino e cade a terra intatta dopo pochi secondi. Se il barista non ha visto niente, potete anche rimetterla nella bacheca e andarvene.

venerdì 24 ottobre 2008

Convocazioni 3A




La società ha diramato le convocazioni per la partita di domani sabato 25 ottobre ore 15.30 a Barbiano contro squadra locale.

1 CAPPELLI MARCO
2 MAZZOTTI PIER
3 BERTOZZI ENRICO
7 CAPPELLI ANDREA
8 RINALDI MARCO
9 SBARZAGLIA JONA
10 BANDINI MATTEO
17 RINALDI PAOLO
18 CELOTTI LORENZO
19 BOLLINA FILIPPO

Evidentemente i giocatori a disposizione sono molto pochi. Ora si vede il giusto operato, tra l'altro criticato in estate, della dirigenza di avere a disposizione una rosa di 22 giocatori. LUNGIMIRANTI.
Ricordo ritrovo ore 14.00 al circolo.

Ciao a tutti dal vostro segretario

martedì 21 ottobre 2008

FINALMENTE!!!



Finalmente la compagine del Circolo S.Maria Maddalena si sblocca. Era necessario una sferzata di energia e c'è stata. Ringrazio pubblicamente tutti i giocatori, perchè stasera ho visto veramente una squadra, concentrata, dura, concreta.
Per gli assenti segue sinossi della gara:
partenza vibrante nostra con scambi veloci a centrocampo e continui capovolgimenti di fronte a cercare le ali Bandini e Celotti. La difesa c'è, puntuale, a bloccare le sfuriate offensive del RCE Torricelli e a sopportare il num. 10 avversario Liverani che continuamente piange falli e rigori a gogo e ha il coraggio di recriminare sui vari fuorigioco fischiati dall'arbitro e magistralmente chiamati e orchestrati dalla difesa biancorossa capitanata dal rientrante Bertozzi, tra 'altro in gran serata (salverà gol nel s.t. sulla linea di porta, ndr). Il centrocampo si dimostra solido e ben oliato e la nuova sistemazione in campo, con Pontone più arretrato e Rinaldi I in posizione di 3/4ista, risulta efficace. Un plauso anhe alle ali Bandini e Celotti (fra il pubblico c'è chi sostiene che il parucchiere gli abbia giovato) che svolgono regolarmente il loro compito. Il p.t si chiude così, forse col Borgo Calcio meritare qualcosina in più. Inizia il s.t. e incredibilmente, a diferenza dgli ultimi 10 anni, la squadra non prende gol. Tutto il contrario, visto che Bollina ( di cui la diapositiva sopra ne rivela un'atteggiamento ...rotondo...) al +o- 3' del s.t. infila sotto porta. La squadra avversaria ne esce stimolata e avversa la nostra metàcampo con più insistenza, ma centrocampo e difesa nostri sono sempre attenti a parte qualche episodio che vede Rava beccare una "futile" ammonizione e il perseguitato Bertozzi vedersi fischiare un rigore contro sul quale neanche il più scarso dei commentatori da domenica sportiva & co avrebbe avuto da dubitare. Mani larghe a proteggere un ' eventuale girata dell'attaccante, che non avviene, anzi il difensore riesce in modo energico ma regolare a toccare la palla con la punta del piede, ma l'arbitro non ha dubbi. Fischia indicando il dischetto. Cappelli I nonostante abbia intuito la traiettoria del calcio non riesce a bloccare la sfera e i viola si portano sul 1-1. Si avvicendano Bandini con Cappelli II e sul finire Celotti con Pasquale che dopo pochi minuti colpisce una traversa, appena un attimo dopo che l'arbitro gli fischia un fuorigioco quantomeno dubbio. Bertozzi salva poi come già detto un fendente avversario sulla riga di porta e i minuti scivolano con attacchi continui da una parte e dall'altra senza però che il risultato cambi.
All'arbitro non mi sento di dare la piena sufficienza in quanto alcuni episodi potevano avere esito diverso, quali fuorigiochi inesistenti e il rigore. Partita comunque vivace che vede la nostra compagine uscire da una crisi che solo i media avevano sbandierato ma che noi sapevamo essere passeggera. Bene, ora aspettiamo la partita di sabato sapendo di non poter contare sul sempiterno pontone (quest'anno un poco cattivello!!!) ma sperando di recuperare qualche uomo ma soprattutto convinti dalla prestazione odierna. SI PUO' FARE! (Pontone, non preoccuparti che non ho votato PD).
Ci si vede domani sera ad allenamento sperando che qualcuno porti i pasticcini.

ciao dal vostro segretario

lunedì 20 ottobre 2008

Convocazioni 1A coppa



...mi esalta!!!

Ecco i convocati per martedi sera di coppa contro RCE Torricelli:

1 CAPPELLI MARCO
2 MAZZOTTI PIER
3 BERTOZZI ENRICO
4 RAVA ROBERTO
5 PONTONE SERGIO
7 CAPPELLI ANDREA
10 BANDINI MATTEO
15 PASQUALE ALESSIO
17 RINALDI PAOLO
18 CELOTTI LORENZO
19 BOLLINA FILIPPO

Ritrovo ore 19.45 circolo. si gioca ore 21. FORZA
ITS

sabato 18 ottobre 2008

Resistere, resistere, resistere!!!




Che dire...anche il Milan è andato in serie B. Sollevati? Un po si, dai. E' la seconda partita in fondo. Certo, il morale non è alle stelle. Oggi si è proprio buttato via almeno almeno un punto (non voglio azzardare i 3, ma a momenti l'ho pensato). Ci possiamo consolare almeno con la coppa discipl....(ops, mi dicono che abbiamo collezionato 2 espulsioni e 6 ammonizioni in 2 turni, ma è vero?). Vabè, insomma, i vecchi della squadra sanno bene come funziona il CSI. La cosa che conta veramente è la grinta, la rabbia agonistica e l'essere DURI (betti dixet ndr), quindi cari giovini e vecchi ANIMO, è ora di tirare fuori i marroni. Se posso buttarla la "meno pippe per tutti" e più concretezza. In allenamento siamo così bravini a fare i numerini, ma in partita, chissacomè, facciamo fatica. Non si gioca a palla bassa, pochi scarichi, cross nemmeno a parlarne e poca poca grinta. A volte meglio una palla "In ti kiwi" che all'avversario, non trovate. Ok, basta. Finisco con l'essere palloso.
Si ricomincia martedi sera ad albereto per la coppa tredozi contro le solite facce dell' RCE Torricelli. Sarà una gara dura, dobbiamo affrontarli a viso aperto facendo tesoro degli insegnamenti dalla sconfitta di 7 giorni fa a s.lucia. E poi in settimana dovebbero arrivare le borse nuove. Evvai!!!

Animo, IVSO

venerdì 17 ottobre 2008

Convocazioni 2A




Finalmente la dirigenza ha diramato le convocazioni per la seconda disfida del campionato contro Vis in Fide A ad Albereto per sabato 18 ore 14.30:

1 CAPPELLI MARCO
4 RAVA ROBERTO
5 PONTONE SERGIO
7 CAPPELLI ANDREA
8 RINALDI MARCO
9 SBARZAGLIA JONA
10 BANDINI MATTEO
14 SANGIORGI ROBERTINO
15 PASQUALE ALESSIO
17 RINALDI PAOLO
18 CELOTTI LORENZO
19 BOLLINA FILIPPO


Ovviamente ritrovo ore 13.15 per caffetino carica prepartita offerto da marchino. DAI

Presidente Giocatore

Il mio presidente. Il tuo presidente.
[click on image to enlarge]


giovedì 16 ottobre 2008

Amarcord...



...mentre vi riguardate la gloriosa compagine dell' ex bar Maximillian e qualche protagonista di quella avventura vi propongo un brano tratto dall' ultimo libro di Stefano Benni "la grammatica di Dio". A voi la lettura e la riflessione aspettando la partita di sabato contro il Vis in Fide a.

IVS

SOLITUDINE E RIVOLUZIONE DEL TERZINO POLDO

(Stefano Benni – La grammatica di Dio)

Tanti e tanti secoli fa, disse zio Nabucco, giocavo a calcio nel campionato dilettantistico. Molte cose sono cambiate da allora, e quattro in modo assai evidente. E cioè il sottoscritto, il pallone, i campi da gioco e il ruolo del terzino. Il sottoscritto, non so per quale misteriosa ragione, cinquant'anni fa correva più forte e più a lungo.

Il pallone, a quei tempi mitici, non era bianco a spicchi colorati, ma di color bruno-giallastro, anzi, per essere precisi, color merda di mucca, almeno quando era nuovo. Dopo aver preso le prime dosi di pedate, cambiava colorito: d'estate diventava bianco e spelato, d'inverno si tramutava in un bolo di terriccio. La sua particolarità era di pesare dieci, anche venti volt-e un pallone di adesso. Quando il campo era infangato, sembrava che amasse rotolarcisi dentro come un porco nel brago, e schizzare come un nero fantasma. Ma soprattutto, intriso di mota, diventava un macigno, un proiettile di mortaio, un meteorite, e ognuno di noi, quando doveva colpire di testa, chiudeva gli occhi e aspettava I'impatto con timore e reverenza. Era come ricevere sulla testa il Sacro Pugno del Dio del Calcio, che piombando dal cielo ammoniva: solo se resisti in piedi, sei meritevole di giocare.

In quanto ai campi da gioco, erano di due tipi: dove non c'era I'erba, é dove una volta c'era stata. Si giocava su terreni screpolati e aridi come deserti, o su campi pronti alla semina, con dossi, crepacci e crateri, si incontravano argilla, arenarie e sabbia, ma dell’erba nessuna traccia. Se ne spuntava un piccolo ciuffo nelle vicinanze della porta, la sola vista ci causava stupore e commozione. Molti di noi, avvicinandosi a quel punto, scartavano per non pestarla. Era così fragile , così verde , così rara. Ma la differenza maggiore tra i tempi attuali e quel medioevo era il ruolo antropologico e destinale del terzino. Ora il terzino si chiama difensore di fascia, è un giocatore come un altro, anzi, come si usa dire, "un giocatore completo". Difende, corre sulla fascia, spinge, crossa, va anche a fare gol. Ma in una recente antichità era diverso.

Il terzino era un asceta, un eremita della marcatura, e il suo monastero era la metà campo difensiva. Il suo lavoro era di impedire all’ala-attaccante di segnare, null'altro. Quando I'attaccante non aveva la palla, il terzino guardava il gioco con la tranquillità di una mucca, poteva anche sdraiarsi a scrutare le nuvole. Ciò che accadeva nell'altra metà del campo non lo riguardava, se non nel momento del gol, quando anche a lui era concesso gioire. Io assistetti alla rivoluzione, al passaggio epocale che segnò la fine del vecchio evo terzinario.

La nostra squadra, vigorosa équipe di montagna, aveva naturalmente due terzini. Quello di destra, Baslini detto Cagnone, era geneticamente difensore: basso, tarchiato, con corte gambe nodose adatte a percuotere gli stinchi dell'attaccante. Essendo quasi senza collo, non alzava mail a testa dal gioco. Il suo habitat era di trenta metri quadri. Lì ringhiava, sbuffava e si guadagnava la pagnotta. Mai, dico mai, si avvicinava alla linea di metà campo. Conquistata un'eventuale palla, aspettava che un mediano transitasse nei paraggi e gliela consegnava.

Il terzino sinistro invece si chiamava Galilei, detto Poldo, ed era un terzino anomalo. Alto, magro, con un grande compasso di gambe, il migliore nella corsa. Avrebbe potuto essere un centravanti, o un centrocampista, ma la tranquillità del carattere e un allenatore poco fantasioso lo avevano relegato a quel ruolo. Ma non era un terzino felice. Perché una volta fermato I'avversario, partiva con la sua lunga falcata e vedeva spalancarsi davanti una sconfinata prateria. Alzava la testa, annusava I'aria. Oltre la linea della metà campo, lo sapeva, c'era un altro meraviglioso mondo, il regno degli attaccanti e dei cannonieri, odore di polvere da sparo e avventura, un'isola fatata al di là del mare. Ma giunto alla linea mediana frenava, si arrestava e guardava I'allenatore, interrogandolo con gli occhi, come a dire: e adesso? Ma il mister, il catenacciaro Pullega, gridava ogni volta:

- Passa la palla e torna al tuo posto!

Il "tuo posto" era indietro, vicino al portiere, mentre altrove la battaglia infuriava. Qui Galilei restava, spalla a spalla col suo attaccante, con cui poteva stabilire qualsiasi rapporto: di indifferenza, di simpatia, di vaffanculo, di sputi, di muta solidarietà. Ma all’attaccante qualche volta, veniva concesso di cambiare metà campo per difendere. Poldo invece no: invecchiava lì, inchiodato al suo destino.

Un giorno perdevamo uno a zero, gol beccato al ventesimo del primo tempo. .Attaccavamo ormai da più di un'ora senza successo. Gli avversari, caparbi, biancorossi è valligiani, chiusi nel loro bunker, resistevano. Per Baslini e Poldo c'era poco lavoro. Baslini si era addirittura messo a corteggiare una vistosa bruna del pubblico. Galilei invece allungava il collo da airone, per spiare cosa accadeva là in fondo, e scalpitava. L’assedio proseguì, ma era chiaro che la nostra spinta si attenuava, gli attaccanti erano esausti e sempre più facilmente controllabili, i tiri divenivano fiacchi e il fiato mancava. Io ero azzoppato e il centravanti ansava come un vegliardo. Il nostro destino sembrava segnato.

Ma ecco la storia irrompere tra noi. Una palla calciata altissima rimbalzò sulla metà campo. Nessuno era nelle vicinanze, la mezz’ala destra avversaria si mosse per domarla, a piccoli- passi. Ma dalla nostra area, a grandi falcate, come un cavallo al galoppo,ecco partire Poldo, eccolo divorare il terreno, eccolo anticipare I'avversario e, palla al piede, ritrovarsi per inerzia esattamente un metro oltre la nostra metà campo, in terra nemica. Si fermò. Forse temeva la punizione per il suo sacrilegio: un fulmine dal cielo, o un sisma. Mi nulla di questo accadde. Davanti a lui c'era l’altra metà proibita, quella della porta avversaria. Una luce prometeica brillò nei suoi occhi.

- Passala e torna indietro! - tuonò Pullega.

- Col culo, mister! - rispose Galilei, e continuò ad avanzate, sotto lo sguardo allibito dei biancorossi. Nessuno osò affrontarlo, il suo ardire aveva annichilito tutti: Entrò in area, scartò con un dribbling fratricida il terzino avversario e sparò un gran tiro sotto la traversa. Gol e pareggio.

Ci furono alcuni secondi di silenzio. Pochi, tra cui il sottoscritto, capirono che era accaduto- qualcosa di rivoluzionario, paragonabile forse alla scoperta del fuoco. Il pubblico, dopo lo stupore applaudì. Galilei tornò al suo posto caracollando. Non sapeva ancora di aver cambiato il destino dei terzini futuri. L’allenatore Pullega scuoteva la testa, non sapendo se gioire o arrabbiarsi. Tutta la sua caponaggine difensiva era andata in fumo, era crollato il muro di Berlino delle sue ideologie. Poi sorrise. Quell’anno Galilei varcò molte altre volte la metà campo e segnò sei gol. Alla fine del campionato anche Baslini, timidamente, ogni tanto andava in attacco sui calci d’angolo.

Poco tempo dopo, un giocatore di nome Giacinto sarebbe passato alla storia come prototipo di terzino fluidificante e primo difensore goleador del campionato italiano. Ma io, che fui testimone degli eventi, posso dirlo: la rivoluzione che cambiò il calcio italiano, forse europeo, forse mondiale, fu iniziata dallo sconosciuto Galilei, in un pomeriggio di sole su un campetto di montagna. Lo fece senza miliardi e senza telecamere, davanti a trecento spettatori, con un rimborso spese di dodicimila lire mensili e lavandosi la maglia da solo, ogni lunedì.

Ovunque tu sia adesso, Poldo Galilei, a te la Gloria degli eroi sconosciuti.

mercoledì 15 ottobre 2008

Pronti per la seconda!!!



Buonasera a tutti, spagnoli e non!
...australiani...
Il Circolo S.Maria Maddalena si appresta ad affrontare tra le mura amiche, in quel di Barèda, il secondo match del campionato CSI 2008/2009.
I leoni del Borgo d'Urbecco vengono da una cocente sconfitta con la formazione dell'RCE Torricelli in quel di S.Lusa nonostante la partita fosse iniziata proprio in favore dei biancorossi quando allo scoccare del 12' del Primo tempo Rinaldi I sprecava sopra la traversa un'azione magistralmente costruita dal centrocampo. Fino al 18' quando il volto della partita cambia: il 10 avversario furbescamente si procura un penalty con annessa ammonizione sua e del difensore Bertozzi. Cappelli I è ben schierato fra i pali ma non c'è niente da fare per lui......
....la partita finirà 4-0 evitiamo i particolari.
Dopo l'ottimo e numeroso allenamento serale di oggi, la squadra ne esce compatta e fiducioso per la prossima partita. Venerdi verranno diramate le convocazioni, con l'esclusione di Bertozzi squalificato per un turno.